Apex Legends - C'è bisogno di un altro Battle Royale?

Rispondiamo subito alla domanda: cazzo si! Perché in questo specifico caso non parliamo della solita soluzione di prendere il gioco più giocato (c'è bisogno che dico Fortnite?), copiarlo alla bene e meglio, tentare di sostituire le costruzioni con, ad esempio, le forge (capito il riferimento?) e sbatterlo sul mercato gratuitamente con tutto il peggio possibile. Perché possiamo tranquillamente dire che nessuno sente il bisogno di vedere lo stesso film con attori diversi ma, per fare un esempio più calzante, amare un genere e trovare il titolo di punta.

Apex Legends altro non fa che prendere i migliori titoli online e mischiarli, sapientemente, insieme. Prende alcune dinamiche di Overwatch, altre di Fortnite e altre ancora di Rainbow Six, aggiungendo un sistema di shooting di tutto rispetto. Il risultato è un battle royale dinamico, senza troppi fronzoli e con un'estetica accattivante.

Legato all'universo di Titanfall, Apex Legends è stato sviluppato da Respawn Entertainment e pubblicato da Elettronic Arts; dal 4 febbraio potete scaricarlo, udite udite, gratuitamente su PC, Ps4 e Xbox, quindi non avete scuse per non provarlo.

Il gioco è basato fortemente sulla squadra, infatti a differenza dei soliti titoli, in Apex abbiamo la possibilità di scegliere tra un roster di personaggi, ognuno con un'abilità specifica: supporto, dps o tank. Non bastasse, la comunicazione è un caposaldo per riuscire a vincere la partita e Respawn riesce a crearne uno dove non  è necessario essere in un party audio per dare le indicazioni necessarie, ma si può intervenire con un ottimo sistema comunicativo a puntatore; ciò significa che se non abbiamo voglia di sentire il solito arabo (o qualsiasi altra nazionalità della lista server europa) urlare come uno scoiattolo castrato, possiamo tranquillamente evitare di entrare in chat e comunicare efficacemente rifornimenti, aiuti e quant'altro.

Il sistema di loot è randomico come Fortnite, ma riesce ad essere più interessante, in quanto possiamo portare con noi solo due armi (di conseguenza la scelta è molto importante), mentre il quantitativo di gadget dipende dal tipo di zaino che possiamo trovare; in ogni caso una parte interessante del gioco è la possibilità di migliorare la propria arma con accessori reperibili nella mappa, come stabilizzatori di fuoco o mirini ottici che sostituiscono il fastidioso collimatore.

A livello estetico Apex Legends riesce a trovare il giusto connubio tra realtà e fumetto, senza diventare estremamente realistico ma nemmeno scanzonato come Fortnite e Overwatch. Questo dettaglio estetico permette al game di avere ambientazioni estremamente dettagliate senza doversi prendere eccessivamente sul serio. Cosa che, a mio parere, permette di unire i gusti di molti giocatori.

L'ultimo dettaglio che tengo a precisare sono le dinamiche di gioco: Apex è un classico Battle Royale, dove vince l'ultima squadra rimasta in vita (3 persone per squadra un totale di 60 squadre) all'interno di un'isola. Nulla di nuovo ovviamente, ma molto interessante è il gameplay decisamente dinamico, senza danni da caduta, che permette un buon flank, una fuga facilitata e la possibilità di arrampicarsi su superfici alte alcuni metri. Tutte queste scelte permettono ai giocatori di avere molteplici possibilità per affrontare la squadra nemica, senza dover usufruire di sotterfugi quali costruzioni o altro. Ultimo dettaglio del gameplay da non sottovalutare è la possibilità respawnare dopo la morte, che avviene grazie all'aiuto dei compagni di squadra che possono richiamare il tuo personaggio tramite appositi punti segnalati sulla mappa (ovviamente ci sono delle regole da seguire per far ciò, ma non voglio dilungarmi troppo).

Insomma, se non sentivamo il bisogno di un nuovo Battle Royale, Apex è riuscito a farci cambiare idea. E Fortnite muto.

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