Bojack Horseman: campa cavallo che la serie cresce

Uno dei pochi cartoni animati divertenti che riesce a metterti la malinconia addosso. Bojack Horseman è la serie nata su Netflix e pensata da Raphael Bob-Waksberg. Arrivata alla terza stagione, sarà proprio di questa su cui mi focalizzerò. Anche perché immagino le abbiate già viste le prime due stagioni, vero?
Come no? Filare subito a vederle!

Ora che abbiamo ristabilito l’ordine in sala, vi invito a proseguire con la terza stagione che non perde di lustro. Al massimo perde personaggi… ssh!
Come dicevo la malinconia regna sovrana, seppur si parli di un cartone che faccia ridere su tutti i fronti: battute su alcol, amicizia, relazioni di coppia, lavoro e vita in generale non fanno altro che farti passare l’episodio con il sorriso stampato sul volto.

Una volta che poi arrivi alla fine dell’episodio ti viene quell’espressione da: “Voglio la mamma”. E un po’ ti viene anche da portarti il pollice in bocca, ma poi ti accorgi che stai guardando Bojack con i tuoi amici e allora fai finta di nulla, ti pulisci un po’ di lacrime dando la colpa allo schermo del computer e tiri un rutto poderoso per coprire ogni sospetto sul fatto di avere un’anima.

La storia prosegue da dove l’avevamo lasciata, con Bojack sulla via per gli oscar grazie al suo ultimo film, Secretariat. Che ricordiamo non ha nemmeno preso parte alle riprese, perché era in Messico. Ad ogni modo lo vedremo salire pian piano, sempre più in alto tra le stelle del cinema americano.

Todd, il coinquilino di Bojack, sarà alle prese con le sue solite idee bruciate per far soldi… cioè, più che altro per passare il tempo. Comunque sia, oltre alle sue trovate ritroverà anche una vecchia fiamma.

Come nelle precedenti stagioni vi sono un paio di episodi che brillano su tutti gli altri. Vi consiglio vivamente di vedervi il quarto episodio ambientato tutto sott’acqua e con una colonna sonora da applauso.

L’altro episodio è sicuramente l’undicesimo, perché riprende il passo con l’undicesimo episodio della prima stagione, quello con tutte le droghe. Anche nella terza stagione ritroviamo la sua ex collega Sarah Lynn pronta a offrire il meglio che si possa trovare sul mercato nero in termini di stupefacenti e allucinogeni. Difatti l’episodio è piuttosto allucinante.

E il finale è un pugno, perché come sempre di Bojack Horseman stiamo parlando.

Dunque che altro aggiungere? Nulla. State già perdendo tempo prezioso da dedicare al cavallo animato. Su, dai, a vederlo che tanto so che tutti voi avete Netflix.

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