Che poi ora voi normie comincerete con il Natale quanto è bello, quanto è brutto e tutti i meme sul “cosa fai a capodanno?” Anche se prima c'è la questione dell’orso polare da risolvere, quello che è morto di fame. La commozione è ormai alla portata di tutti, vivere le emozioni e indignarsi facilmente; manco un primate godrebbe come fate voi, di queste pochezze immediate, tipiche delle teste vuote che, passato il momento, passata la paura e qualsiasi falso sentimento (ma che per voi era reale) tornate a raspare l’erba del vicino. Tanto è morto, che vuoi farci? Certo non sarò certo io a salvare il mondo, gonfio dei miei vizi, scevro di buoni propositi; però uno sforzo almeno cerco di farlo. Possibile che tutto debba concludersi con un “cazzo ci devi fare?” No, non ho intenzione di fare il predicozzo a nessuno, semplicemente credo che però dovremmo fare tutti un pizzico in più, che se sommato tutti insieme, farebbe un bel po' di differenza. Purtroppo il buon senso è soggettivo e ci sono già i vegani che salvano il mondo ogni giorno. Minchia i vegani. Che poi, peggio dei vegani, ci sono le mamme pancine vegane no vax che allattano fino alle medie e se poi hanno dei cani, disagio levati dal cazzo che non sei nessuno. I vegani, se non ci fossero non andrebbero inventati, si vivrebbe esattamente nello stesso modo, solo con meno rotture di coglioni da idealismi da quattro soldi spiccioli di rame, che quando li trovi a terra manco li raccogli perché ti fanno schifo e pensi: “mai che trovi, non dico tanto, ma almeno un euro santa pupazza!” e quindi lo lasci lì incazzato. Che a dirla tutta non sono i vegani il problema, ma i vegani 2.0, quelli che devono sostituire i cibi carnivori con la versione di soia o altre merdate, tipo la bistecca di soia, la mortadella di qualche cazzo cresciuto e importato dal paradiso illuminato e altre cagate; voglio dire, perché sostituire la bistecca? O la mangi o vaffanculo! Significa che ti manca se devi mangiarne una finta, ma cristo santo! Accendi la griglia e goditi una bella fiorentina! Per non parlare di tutto il confezionamento di plastica che comportano sti cibi, l’impatto ambientale per il trasporto dei loro capricci oltre confine e dei ristoranti Veg. Aaaaghh! Già solo la parola Veg mi fa incazzare! Fanno comunità capito? Hey! Io sono Veg, tu invece sei un mangiatore di cadaveri! E tra l'altro morirai presto. Morirete tutti cretini che non siete altro. I veri vegani non li conosci, semplicemente perché non stanno a romperti i coglioni con le finte battaglie e i finti cibi, ma vivono semplicemente secondo i propri principi. Avere una dieta vegana non è semplice per diversi motivi etici e pratici: la reperibilità del cibo a km zero, la dieta equilibrata, uno stile di vita senza eccessi e con pochi sprechi in ogni aspetto più comune della vita di tutti i giorni. Voglio dire, se sei Veg ma compri i tuoi vestiti griffati nei negozi più comuni, prendi la macchina anche per coprire brevi distanze, svapi con la sigaretta elettronica e sostanzialmente vivi come tutti gli altri, allora sei solo un poveraccio; quindi non sentirti superiore se vai a liberare i conigli dalle gabbie di un pastore, perché se prendi le bastonate sui denti te le meriti. E cosa dire dei nazi delle bici? Dio santo! Questa polemica non vuole dividere, però io mi muovo da anni in bici e sono contrario a tutto il sistema, quindi macchine, fast food, globalizzazione e menate varie, ma un pizzico di intelligenza e senso critico! Quindi, sarebbe opportuno un passettino in più da parte di tutti, collaborare e cercare di migliorarci in uno sforzo collettivo, che sicuramente darebbe più frutti che non le divisioni. Ma io sono un sentimentale, poi mi sta salendo la sbronza malinconica. Sinceramente io penso spesso a quanto la nostra civiltà abbia ben poco di luminoso, il progresso che uccide la vita come può definirsi tale? Il peso delle scelte non può, e non deve, ricadere sulle scelte del singolo, ma forse è questo che vogliamo; lamentarci, fregarcene, emozione passeggera, consumo e reset. Viviamo in un mondo tossico, in città ingabbiate dall’aria irrespirabile, i ritmi infernali, l’inquinamento acustico e la schizofrenia dilagante e ormai le città europee si somigliano tutte: grandi catene di qualsiasi cosa, riconosci te stesso ovunque tu sia. La nostra realtà non corrisponde con la realtà vera, quella del pianeta vivente, dell’equilibrio universale, ma d’altronde è anche difficile poterci immaginare in un sistema diverso, dovremmo resettare il cervello e imparare a vivere dall’inizio. Come quel tizio di cinquantasette anni che viveva con la minima e di colpo si ritrova milionario grazie all’eredità di uno zio defunto; cosa avrà fatto? Pur essendo senza patente, si è comprato una Ferrari e quando ha voglia di farsi un giro, si fa accompagnare da un amico che guida al posto suo; parcheggiata nel fienile di fianco la cascina, quando la accarezza sogna di incontrare Michael Schumacher, il quale poveraccio chissà in che condizioni sia. Ma come biasimare questo signore? Ha realizzato il sogno di una vita e poco gli importa del resto, è la sua vita, la nostra vita, la nostra miseria. Alcune teorie catastrofistiche narrano che gli insetti saranno il cibo del futuro, e a me , in uno dei miei soliti slanci di ottimismo, mi vien da pensare che forse quell’orso che muore di fame è semplicemente il riflesso metaforico di noi tra qualche anno.
Ma tranquilli, è un attimo diventare cannibale.
