Final Space: lo spazio finale continua, quindi non è finale

Avevo già provato a denunciare “La Storia Infinita” perché compare la scritta fine. Ma siccome non era andata proprio bene (dopo aver vinto la causa il loro avvocato mi ha costretto a fare un viaggio sul cagnone volante e da allora ho ancora le pulci) me ne vedo bene di porgere ulteriori stupide querele. Quindi Final Space non ha ancora decretato una fine, ma se solitamente sono contrario a far proseguire una serie per sempre, questa mi è risultata talmente soddisfacente che non mi dispiacerebbe continuare a guardarla per altre X stagioni. Siamo alla seconda e dunque direi che per il momento è un buon numero, sapendo già che ci sarà ovviamente una continuazione con una terza. E poi chissà.

Non sapete di che cosa sto parlando, vero? Questo perché non avete ascoltato i miei consigli, ma non c’è problema. 10 minuti nella camera delle torture e poi vediamo se vi passa la voglia di non ascoltarmi quando dico che dovreste vedere un cartone. Final Space è la serie creata da Olan Rogers, uno di quei personaggi che è venuto fuori dall’internet e grazie alla sua spiccata ironia è arrivato a creare (e doppiare) una serie fuori dal comune. Così come lui stesso è fuori dal comune. Non saprei di preciso, può essere il comune di Gallarate come il comune di Busto Garolfo, sta di fatto che Olan Rogers ha ottimo potenziale per costruire delle belle storie. Nel 2015 ha addirittura aperto un lounge bar dopo che si è lamentato sul fatto che non riuscisse ad aver abbastanza tempo per incontrarsi con i suoi fan. “The Soda Parlor”, a Nashville. Se vi capita di passare offre arcade game, dessert e musica dal vivo. E per dessert intendo le classiche puttanate americane: waffle, milkshake e zucchero a pioggia.

La serie in questione parla di un prigioniero spaziale di nome Gary e del suo amico alieno Mooncake (entrambi doppiati dal creatore). Onestamente non l’ho vista in italiano perché preferisco sempre l’originale, ma spero non abbiano ritradotto i nomi come fanno di solito. Comunque sia, Gary incontra casualmente Mooncake. Nello spazio infinito. E succedono cose pazze dopo di ciò. Incontrano un mercenario, una soldatessa aerospaziale di cui Gary è follemente innamorato, il figlio del mercenario, il super cattivo che è un nanetto da incredibili poteri psichici. Ma soprattutto incontrano un sacco di persone, alieni e robot che avranno una vita davvero breve. Attenzione: questo cartone contiene scene violente, scene dall’ironia non troppo sottile e un sacco di cadaveri. Un sacco. Soprattutto in questa seconda stagione, ricca di divertimento, di salti nel tempo attraverso vermi-spazio-temporali, ma questa non l’avete capita e mi sa che ve la devo spiegare: in inglese è chiamato wormhole il ponte di Einstein-Rosen, letteralmente vermebuco, praticamente non chiedetemi di quale buco stiamo parlando.

In questa seconda stagione troviamo una nuova ciurma che rispetto alla prima differisce di alcune parti e ne incrementa di altre. Cambierà la navicella in cui eravamo abituati a vedere prigioniero il nostro Gary, quindi non vedremo più neppure i tanto agognati cookie. Rivedremo però con piacere quel fastidiosissimo robot di KVN (si legge kevin), accompagnato dal mitico HUE (si legge you) nel suo nuovo corpo di latta, capendo così le pene di avere un corpo che va a pezzi.

Non voglio spoilerarvi nulla e mi pare comunque di non aver detto praticamente un cazzo sulla seconda stagione, ma via. Non vi basta il mio consiglio? Volete un altro giro nella sala delle torture? Vi lascio in compagnia di KVN per ben 3 ore poi mi dite. Scherzi a parte, QUI trovate una migliore anteprima del cartone. Buona visione.

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