Nato nel 1963 e divenuto famoso grazie alla partecipazione in “Thelma & Louise” nel 1991, Brad Pitt dimostra ancora una volta di essere un attore davvero grande: anzi, forse il più grande della sua generazione. Infatti, a parte due, forse tre, film anonimi, non vengono in mente palesi passi falsi. In questa pellicola di David Ayer è lui a riempire ed a dominare la scena, sebbene ogni coprotagonista si dimostri allo stesso suo livello. Di certo, è merito della prova offerta dal cast se questo film raggiunge un’aura di grandezza! E Logan Lerman - già visto in due pellicole per ragazzi con protagonista il personaggio di Percy Jackson, nonché in “Noi siamo infinito” (2012) - continua a promettere molto bene.
“Fury” è il nome del carro armato nel quale si trova la truppa formata da, appunto, Brad Pitt e da Shia LaBeouf, Michael Pena, Jon Bernthal, ai quali viene assegnata una giovane recluta, priva di qualunque addestramento specifico. Essenso l’aprile del 1945 e trovandosi nella Germania nazista, ormai, morente - ma proprio per questo animata dagli ultimi colpi di coda - nessun membro dell’equipaggio vuole rischiare la vita per la sua impreparazione; così, gli iniziali atteggiamenti di sufficienza ed ironia si trasformano in rabbia ed aggressività. Nel tentativo di far comprendere al ragazzo la cruda realtà della guerra, il sergente Collier si prende cura di lui, come un padre col figlio; e i metodi poco ortodossi - con il nemico, con le donne, con il coraggio - renderanno, sia il loro legame molto forte, sia la recluta degna della stima e della considerazione da parte di tutti i commilitoni.
“Fury” racconta una storia di formazione, di passaggio dall’età giovanile a quella adulta: l’originalità della Seconda Guerra Mondiale come sfondo non trova altrettanto brio nella sceneggiatura, molto prevedibile se non ci si lascia distrarre dalla crudezza dei combattimenti per la conquista del territorio tedesco. I dialoghi, comunque, non sono mai banali ed offrono spesso spunti di meditazione: “Perché non si arrendono?!?” domanda quasi a se stesso un militare. “Al posto loro, tu lo faresti?” gli risponde il sergente Collier.
Il film è stato girato in Inghilterra e avrebbe dovuto essere fruibile sul grande schermo già alla fine di gennaio: il fallimento della Moviemax, però, ne ha posticipato l’uscita e grazie alla distribuzione della Lucky Red di Andrea Occhipinti è arrivato nelle sale italiane il 3 giugno.
Consigliato a: chi ama i film veri di guerra, dove la violenza trova la sua nemesi in un messaggio positivo e di speranza per il futuro. Voto: 7,0.
P.S. Quanti lettori sanno o ricordano il Brad Pitt adolescente ed insignificante che ha partecipato nel 1987 a quattro puntate dell’allora celeberrima soap-opera “Dallas”?

Da Riccione col furgone.