Legittima difesa dell'ignoranza

Dopo mesi, finalmente ieri sera ho buttato fuori il naso per ritrovare gli amici dell'ultima manciata d'anni. Da Storix respiro l'aria di una festa che vuole esplodere, la vita che inesorabile vince sulle nostre giornate inermi. Complimenti a loro, io non ne ho avuto la forza. Ma davvero tutto questo è tanto innocente quanto responsabile? Non saprei, comunque sto bene e mi rilasso volentieri sulle note che sballonzano qua e sballano là, tra i fumi dell'alcol e dell'erba che scorrono a fiumi di vomito, sempre ad aspettarmi dietro l'angolo. Il bar, per quanto sia in uno dei più belli, Storix, è comunque un po' decaduto, o forse è sempre stato così ed io l'ho idealizzato, non saprei, certo è che spesso mi sento spaesato. Il risveglio poi è un trauma quasi invalicabile, soprattutto ora che ho appena vomitato l'anima, dopo un paio d'ore di sonno sudato e scomposto di sogni erotici e bislacchi; la cagata liberatoria esplode dentro il trono di un re decaduto, deceduto sotto i colpi di una nottata di sballo, consumata chissà come e con chi, dato che non ricordo nulla, tantomeno chi siano tutte queste nudità femminili sparse per casa. Mentre raccolgo le membra espellendo i veleni notturni, mi imbatto nell'imbarazzante tentativo giornalistico e politico di afferrare il malinteso sulla traduzione della legge sulla legittima difesa. Non sono sicuramente nella posizione di poter ergermi a voce autorevole (anche se le migliori intuizioni nascono durante le sedute in bagno), però dai, ormai abbiamo oltrepassato anche il senso più squallido di una barzelletta che non solo non fa ridere, ma è raccontata male. Fatta la legge, trovato l'analfabeta funzionale, che si propaga con eco fragoroso sui mezzi di stampa, indigna forze politiche che votano contro l'approvazione della stessa e cavalcano malumori repressi, fino alla nascita dei meme, che stavolta non fanno ridere in quanto il grottesco non è tanto la satira in sé, quanto il fatto che come al solito nessuno ci ha capito una sega.

Non aspettate la sera per sparare minchiate, sparatevi direttamente, anzi, fate un bel suicidio di massa che tanto non sentiremo la vostra mancanza, brutta maggioranza fetida e ignorante, incapace addirittura di leggere e interpretare un periodo di due righe. Il grande capo illuminato Renzi ha addirittura parlato di un pasticcio, lui che ora siede alla destra del populismo. Se per qualcuno non fosse chiaro, la legge non discrimina il giorno dalla notte, nel senso che puoi sparare per difendere l'incolumità della tua testolina di cazzo o quella dei tuoi amici o parenti; quindi è inutile indignarti, per questo rimarco il suggerimento di sopra, sparati così elimini il problema alla radice, ignorante bigotto. Premesso che una coscienza superiore è pura utopia (soprattutto in questo momento storico), e che tutti quanti siamo impelagati in questioni spicciole e quasi primitive nella loro sostanza, c'è veramente bisogno di una modifica all'attuale legge? Se uccidi un aggressore che ti entra in casa, davvero finisci in galera per eccesso di legittima difesa? No, povero stronzo, puoi uccidere chiunque mini la tua incolumità o quella dei tuoi familiari, anche in senso ipotetico, visto lo stato di paura o di stress in cui si incappa in questi momenti; infatti, salvo rare eccezioni, la vittima viene spesso assolta senza processo. Il punto cruciale di tutta questa faccenda ruota intorno alla parità di reazione, cioè la difesa non deve essere maggiore all'offesa ricevuta, che nella pratica si riduce alla difesa dei beni materiali, per i quali non si può uccidere. Detto che appunto puoi difendere la persona, ma non i beni materiali, cosa delimita questo confine? È il nodo da districare, che nella pratica spicciola si traduce così: se qualcuno ti entra in casa gli puoi sparare, ma se ha già rubato (magari senza recarti alcun danno fisico o morale) e sta scappando, non gli puoi sparare.
Poi ovviamente, per abbassare ulteriormente il livello del ridicolo, non può non esserci la perla di Salvini, che fosse per lui non si dovrebbe neanche aprire un inchiesta per un omicidio in caso di presunto tentativo di furto o violenza; presunto, perché appunto l'inchiesta serve proprio per questo (come avviene  negli USA per usare un esempio a lui tanto caro). Giusto o sbagliato, esistono delle convenzioni internazionali per la tutela della vita umana e non si possono soprassedere con una legge nazionale; inoltre verrebbe meno il principio di legittima difesa che ci catapulterebbe nel far west, trasformando una semplice paura in un omicidio del vicino di casa o della nonna che si è alzata per andare a pisciare. Vogliamo davvero difenderci dalle nostre paure impugnando un arma? Ora, non voglio essere il puro che discute di massimi sistemi con la verità in tasca, proprio io che nell'ultimo anno ho rotto più ossa che un macellaio, però lo sforzo politico ritengo debba essere diverso. Possibile che non si discuta mai, e dico mai, di prevenzione? Possibile che la soluzione sia sempre la scorciatoia populista che abbraccia e rincorre le più squallide brutture umane? D'altronde, come posso pretendere un tale senso di elevata moralità intellettuale ed emotiva se la stessa classe politica non capisce nemmeno i testi che emanano in Parlamento?

Sarò ripetitivo, ma siamo fottuti ed è tutta colpa vostra ignoranti e cialtroni che non siete altro.

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