A Natale puoi andare in culo con chi vuoi

È Natale! Finite le corse ai regali? Tanto lo so che in questo momento, circa le 11.30, i ritardatari annaspano all’ultimo respiro. Voi e la vostra ansia della bella figura, dei regali, il cenone e il pranzo dai suoi, dai tuoi e Pasqua con chi vuoi. Cosa fai a Capodanno? E giù di meme, a ruota con “a te e famiglia”. Dite la verità, più ci provate, più vi risulta difficile essere originali per emergere dalla massa, ormai girano le stesse cose e la corsa è per pubblicare per primo la cazzata che andrà in trend topic. Io ovviamente me ne sbatto e sto rilassato sul divano ad ascoltare Nik West, che in questo momento è in pieno live con “My Relationship”, mentre io sono in pieno durello. Come un ragazzino, mi sono innamorato della rockstar. A proposito, che fine hanno fatto le rockstar? Ecco, a Babbo Natale chiedo un ritorno violento al rock, agli eccessi, al pogo, le botte e gli abbracci sfiniti in una sorta di patto di sangue, quello sui visi induriti dal whisky. Lemmy dove sei? Avete rotto i coglioni con sto rap, hip pop e le menate da asilo nido, finti duri, mondo di plastica fatto di social e polemicucce da tastiera; prendetevi a pugni e risolvetela da uomini veri. Fatti non pugnette. L’emblema è Fedez che piange per uno scherzo. Siete R I D I C O L I.

Ormai il mondo è questo, ed è più importante la parola, quello che dici, quello che posti qualifica quello che sei, mentre la vita e le azioni non esistono, non pesano sul giudizio. Il giudizio esiste, eccome se esiste, forse proprio per questo dovete mimetizzarvi nel turbinio della confusione, apparire prima di tutto. Infami e ipocriti, quanti post strappalacrime/like si palesano sulla mia bacheca! La bontà, l’amore verso i propri compagni, mariti e mogli, figli e animali domestici; io stesso metto i like, per sfregio, godo a immaginarmi la reazione, il brivido sotto pelle della moglie che dedica il Natale al marito e vede la mia notifica, quello che l'ha portata a letto, in quello stesso letto dove il marito l'ha lasciata per andare a lavorare e dove tornerà per dormire, mentre io vado a scoparci; mentre lui si chiederà chi mai sarà quel coglione? Ah conosci il mega artista sfigato? E l’orgoglio si farà largo nel suo ego, “Tanto è mia moglie questa meraviglia! Puoi avere tutto il successo che ti pare, i soldi e quello che vuoi, ma io ho lei!”. Bravo ciccio, continua così. Continuate così. Eccolo il giudizio, tra le pieghe di questo semplice squallore potrebbe nascere un dibattito da Maria De Filippi, ma in fondo chi se ne fotte. Voglio dire, chi non ha scheletri nell’armadio? Chi non prova un senso di vergogna per una qualche azione, una perversione (consumata o meno), un qualche torto o prepotenza inferta a qualcuno? Vivere non è semplice, convivere con se stessi in relazione al mondo, ai propri cari, decisioni improvvise, malumori, stress e voglia di ribalta, rivalsa, sconfitte e vittorie lungo il cammino quotidiano; allora perché apparire, dipingere una realtà che non ti rappresenta? Già il fatto di condividere cose intime lo trovo agghiacciante, ma se poi non è neanche reale, mi chiedo come fate a sopportarlo? Perché è evidente a tutti, nel silenzio delle proprie coscienze, che quando mettete quei like, lo state mettendo a voi stessi, ai vostri post e alle vostre menzogne, lo squallore che diventa virale. Ah! La magia del Natale! Inutile, passata la favola dei bambini, quel che resta è deprimente, ma se penso che quegli stessi bambini saranno più o meno il riflesso di voi poveri coglioni, mi rendo conto che di magico non c'è proprio un cazzo. Tranne a Roma, voi c’avete a Maggica. Che però oggi è un po' acciaccata dopo ieri sera, quindi voi siete ancora più fottuti cari amici romanisti.

Insomma, per Natale andate a fanculo con ancora più vigore.

 

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