O colerosi, terremotati

Con il sapone non vi siete mai lavati. Pandemia e via, ciao amore mio, ci rivedremo quando saremo sopravvissuti a questo sbalzo tempore virulento. Cosa farai a casa con il tuo fresco marito? Perderò la luce della profondità del tuo essere sudata, caldamente aggrappata ai miei glutei? Scapperai forzatamente dalle briglie del mutuo che tanto pesa sul tuo anulare? Ah quel peso! Il mio comodino non può reggere tanto dolore, ma io godo della leggerezza spriogionata in quel semplice gesto, e come un guerriero, posso finalmente sguainare la spada per liberarti dalle catene degli orrori quotidiani. Come consumi le ore in attesa di un altro, lunghissimo, domani?

Amici miei, bello scherzo il Covid-19. Siamo i nuovi Re, incoronati da una burla di chissà quale laboratorio o fatalità, ciuccia chi e ciuccia là. Sinceramente a me cambia poco, certo sono solo senza le mie amanti, ma tutto sommato la solitudine ha sempre fatto parte di me, l'unica inculata è che non mi sono attrezzato con i libri ed ora ho paura che comprandone uno possa infettarmi. Maledetti colerosi del nord! Non potevate stare a casa vostra, no, dovevate andare in giro a cagare il cazzo. Ma non eravate razzisti? Siete la vergogna dell'Europa Intera, e chi non salta è un figlio di puttana.

Per una volta che potevate dimostrare il vostro senso civico, siete inciampati nell'infinito vizio del menefreghismo, uscendo a festeggiare con ancora più veemenza a dimostrare quanto siete ganzi, badando bene però di svuotare i supermercati perché comunque non si sa mai.

Avete ora la possibilità di godervi questa libertà forzata, ma di cui non sapete che farvene, vuoti e inermi come un topolino chiuso all'angolo da un cobra: immobili continuate a scrivere cazzate su Facebook, come se la vostra opinione avesse anche solo un minimo di valore oggettivo. Vi tolgono le imposizioni e andate nel panico.

Contemporaneamente vi incazzate per le misure eccessive di reclusione, invocando la Costituzione e la libertà personale, quella di culto e quella dell'ignoranza "se mi infetto è colpa del destino" oppure "l'influenza l'ho già fatta". Ma le grida al rispetto delle regole, la disciplina, il tanto caro "se c'era Lvi" che fine hanno fatto? Dimenticavo, valgono per gli altri.

Nasceranno più figli o si sfasceranno più famiglie? Come si dice in questi casi, il tempo è galantuomo, e tu sarai forse a ridere di te stesso. O di te stessa. O piangeremo lacrime di miseria quando tutto sarà finito.

E se non dovesse finire. Tutto ha una fine, certo, ma se dovesse essere un apocalisse zombie? Sarà sempre e solo colpa dei politici. Voi siete salve, anime innocenti in balia degli eventi.

E' giunto il momento di morire per la patria! Orsù dunque, o patrioti, liberate possibili letti, appendetevi a testa in giù e salvateci dal contagio. Una vita perduta sono possibili quattro vite salvate. Il fanatismo ripaga sempre.

Quando passerà l'emergenza sanitaria, guardatevi allo specchio all'altezza del culo: lo vedete quel palo? E' bello in profondità, ma toglierlo farà ancora più male, soprattutto se sei un poveraccio qualsiasi. Ho già la nausea dei dibattiti futuri. Aiuto.

Quando arrivano i conti sai, ognuno paga comunque i suoi, quindi tu prega il tuo dio che io prego il mio.

Vasco è come il prezzemolo, sta bene ovunque. Ma può anche rovinare qualsiasi cosa. Provalo nella torta di mele e poi vediamo.

In copertina ho deciso di mettere Greta, quella che vi indigna e vi fa tanto incazzare perché continua a ricordarvi quanto miseri siete, con quanta grazia trattate una ragazzina di 16 anni.

Coglioni.

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