Ok, ancora una volta sono arrivato a destinazione per puro miracolo ma... l'importante è essere qui no?
Il modo migliore che ho per descrivere Tokyo è con la parola immensa. Mille quartieri uno diverso dall'altro, centri commerciali che occupano interi grattacieli, musiche e immagini cartunesche ovunque.
La mia esplorazione parte da Akiabara, dove tutto è tecnologia e cose nerd, un piccolo paradiso per chi come me di queste cose ci vive e passerebbe giorni tra gli scaffali alla ricerca della action figure del suo eroe preferito o delle nuove macchine fotografiche sul mercato.
Ovviamente la tappa successiva non può che essere Shibuya, dove sedersi ad osservare l'incrocio più attraversato al mondo e i maxi-schermi che proiettano pubblicità altisonanti con luci stroboscopiche.
La notte Shinjuku viene illuminata a giorno dalle insegne al neon di tutti quei locali grandi e piccoli in cui prendere una birra o semplicemente stare fino a tarda notte.
Detta così in effetti sembrerebbe un dedalo di cemento adatto solo agli amanti delle grandi città ma se si guarda la mappa si potranno facilmente scoprire tutte quelle zone verdi che la costellano, come il parco Yoyogi (tanto per dirne uno) dove la gente va a rilassarsi e a trovare un po' di pace dalla frenesia.
Se però da un lato è un mondo bellissimo e tutto da scoprire, da altri invece può risultare un pochino deludente.
La mia impressione dopo diversi giorni è che tutto si svolga in un clima davvero troppo freddo e sterile perché sembri reale. La gente cammina per le strade a testa bassa, raramente si riesce ad avere un contatto umano che non sia quello cliente/venditore, anche nelle ore più affollate la metropolitana è uno dei posti più silenziosi al mondo poiché è tappezzata di divieti di parlare ad alta voce, usare il cellulare o semplicemente emettere un qualsiasi suono non strettamente necessario per la sopravvivenza.
Le regole vengono poi rispettate in modo talvolta maniacale tanto che raramente potrete scorgere qualcuno attraversare un vicolo minuscolo e privo di traffico se il semaforo è rosso. Non che sia un lato negativo poiché mai nella vita mi sono sentito tanto sicuro in una metropoli, anche a tarda sera si possono vedere bambini di pochi anni tornare a casa da scuola da soli e non esiste quartiere che sia sconsigliato checché tu sia uomo o donna a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Tutto questo talvolta può lasciare un po' sconcertati perché ci si sente come spettatori di un mondo che non si può realmente toccare, si vedono scorrere eventi che sembrano precalcolati a tavolino senza la possibilità di un imprevisto, un evento che sconvolga un ordine troppo perfetto per essere vero e dove le persone non danno l'impressione di essere capaci di possedere un loro pensiero, di avere quella scintilla tipica di ogni altro luogo in cui sono stato prima d'ora.
In definitiva non ritengo sia un brutto posto, anzi! Io adoro questa città ma perché so esattamente cosa voglio e cosa aspettarmi da essa e non andrò mai a cercare qualcosa che non potrei mai ricevere .
Tutto ciò che qui manca lo si deve cercare in luoghi come Kyoto, Kanazawa od Osaka.
