IL FAVOLOSO MONDO DI CAGLIOSTRO

[Attenzione: La voce narrante di seguito è un personaggio fittizio, così come tutti gli altri personaggi che interagiscono nel breve intreccio che segue, tutti liberamente tratti da film cult. Gli episodi sono frutto della mia fantasia, senza alcun legame con la realtà, pertanto rilassatevi e godete di questo chupito. Se è la prima volta che vi imbattete in questa rubrica, e vi appassiona la parte romanzata, vi invitiamo a seguirla dal suo primo capitolo che potete trovare qui]

Da anni soffro di emicrania e un giorno, ormai sfinito, decido di recarmi al bar Storix. “Lloyd, inventati un intruglio, ho il vomito da quanto mi fa male la testa” “Hey, non sono mica Cagliostro “ Esatto, il nostro protagonista è Giuseppe Balsamo, più noto come Cagliostro, forse il più grande imbroglione della storia. Nasce il 2 giugno del 1743 a Palermo. La sua vita è ancora oggi avvolta nel mistero delle sue menzogne, tanto che alcuni ancora lo distinguono in due persone, anche se il famoso scrittore Goethe, contemporaneo al nostro amico, fece una ricerca per fugare ogni dubbio: si tratta della stessa persona. Di povere origini, da fanciullo viene affidato al vicino convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone, dove apprende i rudimenti di farmacologia e chimica, attraverso intrugli di erbe e infarinature scientifiche dell’epoca. Da questa esperienza fanciullesca si costruisce una vita di inganni, soldi, sventure e avventure al limite della fantasia. Qualche anno più tardi sposa, a Roma, Lorenza Feliciani, sua compagna per tutta la vita, ragazza umile, povera ed analfabeta. La coppia vive di espedienti e truffe che li costringono ad andare prima a Bergamo, dove vengono arrestati, poi in Francia. Continua la loro carriera, ma Cagliostro obbliga la moglie a prostituirsi ed imbonirsi personaggi illustri e facoltosi che permettono alla coppia di vivere e viaggiare per le maggiori città europee. In una di queste avventure, Lorenza si innamora ed ha una relazione con un potente avvocato, denuncia il marito per gli anni di soprusi cui, secondo la sua versione, è costretta; viene arrestata a Parigi per abbandono del tetto coniugale e liberata in seguito al ritiro della denuncia. Si trasferiscono a Londra, dove il nostro amico si presenta come conte Alessandro di Cagliostro e vengono accolti dalla massoneria, che contribuisce ad alimentare la sua sete di carriera e scalata sociale. Infatti, grazie alle nuove amicizie può dare libero sfogo alla sua fantasia occulta e presto il suo nome è sinonimo di mago e guaritore eccelso; è per lui la svolta esoterica.

In seguito ad un sogno delirante, fonda un nuovo ordine, la Massoneria di Rito Egizio, nominandosi Gran Cofto e sua moglie, divenuta Principessa Serafina e Regina di Saba, è la Grande Maestra del Rito d’Adozione riservata alle donne. E’ una cosa talmente assurda da essere geniale; nel frattempo le sue amicizie si  elevano di rango, fino ad arrivare a Re, nobili cattolici e cardinali, ed essendo nel secolo dei lumi, probabilmente la sua figura, divenuta ormai molto popolare, risulta assai efficace contro il nuovo che avanza. Infatti non è del tutto sprovveduto, conosce le basi di medicina, qualche poveraccio l’ha pure curato gratuitamente, perché fortunatamente si fa pagare solo dai più facoltosi; la sua dote però è la capacità di mettere in soggezione il prossimo, attraverso la sua cultura arcana ed alchemica, e in un periodo di credenze popolari lui è molto abile a cavalcare ed alimentare le sciocchezze più disparate. Rimane invischiato insieme a Lorenza, a loro insaputa, in una truffa ai danni addirittura della regina Maria Antonietta di Francia, e vengono rinchiusi nella Bastiglia; la verità emerge e quando vengono rilasciati, Cagliostro è acclamato dalla folla festante. Comincia però ad essere un po’ troppo influente, quindi riceve una lettre de cachet e i due sono costretti a lasciare la Francia. Purtroppo per il nostro amico è l’inizio del declino, facilitato anche dalla moglie che cerca di affossarlo in cerca di una redenzione sociale, e lo denuncia come eretico e massone. Nel frattempo la monarchia francese cade sotto i colpi della rivoluzione, e Cagliostro cerca aiuto nel nuovo governo; sfortunatamente la lettera viene intercettata dal Sant’Uffizio e il Papa in persona, tale Pio VI, decreta l’arresto per i due coniugi e il frate cappuccino Francesco Giuseppe da San Maurizio che in precedenza aveva aderito alla nuova loggia massonica in Roma del nostro amico. Cagliostro, in attesa del processo, scrive al Papa rinnegando tutto, fingendosi ignaro della incompatibilità delle sue azioni con la religione cattolica. Ottiene la grazia dalla morte, ma viene condannato al carcere a vita a Castel Sant’Angelo, dove muore dopo circa quattro anni nel 1795.

La sua figura ancora oggi è al centro di dibattiti e leggende, tra chi lo considera veramente un illuminato e chi invece continua a denigrarlo come volgare lestofante; dove sia la verità nessuno può dirlo, sicuramente rimane uno degli avventurieri più sagaci della storia ed un gran figlio di puttana. Senza offesa per nessuno.

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