Cari amici, mi siete mancati e sono stato un pochino stronzo, ma so che che potete capirmi, soprattutto dopo che avrete letto questa marchetta. Inutile girarci attorno, è una marchetta bella e buona, gustosa come un chupito. Porca puttana, sono diventato un'aziendalista, ma in fondo è giusto così. Eh come no, è sottile il confine tra giusto e sbagliato, è soggettivo, le conseguenze e tutto il resto; però devo la vita a questo magazine, al Direttore che mi ha affiancato il vecchio Gerry che è riuscito a spronarmi con la sua eloquenza:
"Aiutami ad aiutarti! Aiutami ad aiutarti!"
Mentre io, tutto fatto di pasticche, ridevo di lui e piangevo nell'angolo remoto della mia sofferenza.
Insomma, voi che mi seguite lo sapete, gli ultimi due anni sono stati una tragedia a lieto fine: sparizioni, incontri clandestini, innamoramenti selvaggi, violenza sul ring e di strada con sparatoria finale in cui mi son preso due proiettili, e proprio quando credevo di esser morto, gli amori della mia vita mi accolsero tra le loro braccia in un tripudio grottesco e sincero. Ecco, quello che è successo dopo è stata in realtà la distruzione, dato che son sparite sia la Gradisca che Lara, con Jess che ogni tanto spunta a consolare le ferite. Santa donna. Dick è un amico, ma ormai mi ero chiuso in casa, senza stimoli. Ed eccolo Gerry a cagarmi il cazzo, ed ecco dunque l'opera compiuta, figlia di questo tormento: Disagio Manifesto (di un Ubriaco).
Un Manifesto sulle nostre inquietudini, i nostri vizi, le nostre menzogne, le nostre paure, che scava in profondità, scandagliando la miseria culturale che ci attanaglia. Tranquilli, lo stile è pur sempre il mio, tagliente con il sogno dell'utopia che vive e traspare lungo tutto il breve percorso del libricino; si esprime con forza nelle poesie, anche nei racconti, laddove sembra sopita dall'apparenza della semplice e brevissima trama. Ci sono poi i pensieri sparuti delle mie notti insonni, delle chiacchiere con Dick, pregni di sarcasmo, ricerca, a tratti afrodisiaci verso l'ignoto. Direte voi, non si capirà un cazzo! Ebbene, tranquilli che invece la costruzione è lineare e studiata appositamente, dove il filo logico non viene mai smarrito lungo un percorso dove sì, la logica così come la intendete voi, è messa a dura prova. Ma verrete accompagnati per mano in questo viaggio al confine con la psichedelia, dove dopo centinaia di revisioni, ho reso più comprensibile e con un linguaggio diretto e immediato. Insomma, potete leggerlo anche seduti sulla tazza del cesso. Ma attenzione, anche se si legge in poco tempo, non è così immediato nella sua totalità, ed è scritto in modo tale che ogni qualvolta voi lo leggiate, per quante volte lo leggerete, troverete sempre, e sottolineo sempre, una nuova chiave di lettura e una sorpresa sempre nuova. Insomma è breve, non banale, con diversi escamotage "letterari".
Quindi mi scuso con voi della mia assenza prolungata, ma sono sicuro che mi perdonerete leggendo Disagio Manifesto, che potete acquistare qui.
Un caro saluto alcolico.
