Il 25 ottobre è uscito finalmente tradotto in Italia Lifel1k3 di Jay Kristoff, insieme agli altri due volumi della trilogia, editi Mondadori Oscar Vault, grazie alla quale ho potuto leggerli in anteprima. Partecipo ad un Review Party per cui da oggi troverete le recensioni di questo primo volume su tutti i blog che trovate elencati nella prossima immagine!
Si parte! La mia recensione è SPOILER FREE!
Lifel1k3 si configura come un volume di fantascienza a tutti gli effetti. Il mondo come lo conosciamo noi è al collasso: la devastazione regna sovrana, montagne di rottami costellano le città che vengono descritte come immensi sfasciacarrozze. In questo contesto si muovono gli umani, i robot e i sembianti. La tecnologia è decisamente avanzata nonostante la rovina dilagante. Gli umani usufruiscono infatti di impianti cibernetici estremamente all'avanguardia, oltre ad essere aiutati dai robot. Questi possono essere di svariate forme, dimensioni e con le più svariate funzionalità. Infine ci sono i sembianti, ovvero robot che sembrano in tutto e per tutto esseri umani (possiamo dire che il richiamo ai replicanti di "Blade Runner" o a "Terminator" sia palese) e che hanno, come vedrete, un complicato rapporto con la società circostante.
Fin dalle prime righe seguiamo le avventure di Eve, una ragazza orfana che vive in povertà col nonno malato. A causa di un incidente, la nostra protagonista ha perso un occhio che le è stato rimpiazzato da un visore ottico che le conferisce svariate capacità tipo vedere al buio o rilevare le fonti di calore. Per sopravvivere e per comprare le medicine a suo nonno, Eve ha due attività principali: ricercare nei cumuli di ferraglia oggetti che possono essere riparati e rivenduti e lottare in un'arena pilotando enormi robot da combattimento (simil Gundam). Per fortuna però non è sola: con lei ci sono infatti la sua amica per la pelle Lemon Fresh, il cane robot chiamato Kaiser e infine il robottino tuttofare, Cricket.
Cosa scompiglia questo già poco stabile equilibrio? Durante uno dei tanti combattimenti di Eve nell'arena succede qualcosa di decisamente inaspettato e che farà concentrare sulla protagonista tutta l'attenzione del paese in maniera non troppo simpatica, rendendola una ricercata di fama mondiale. Questo la porterà a scoprire tutta una serie di cose che le sconvolgerà la vita. E se tutto quello che ha sempre saputo fosse una menzogna?
Mi viene decisamente difficile scrivere una recensione senza fare spoiler perché il nostro zio Jay è bravissimo a incasinare le cose fin da subito e gli avvenimenti si susseguono con un ritmo serrato fin dalle prime pagine. Questo è sicuramente uno dei punti di forza del libro ovvero non annoia mai. La narrazione è estremamente fluida e scorrevole, la storia avvincente (sono rimasto rapito fin dalla prima pagina) e il ritmo incalzante. Non amo la fantascienza, ma ho voluto dare una chance a questa trilogia solo perché l'ha scritta Kristoff, e ho fatto bene. Ho divorato quattrocento pagine in un paio di giorni senza nemmeno accorgermene.
Per non parlare poi dei colpi di scena. Considero Kristoff un mago dei plot twist e dei cliffhanger. Anche in questo volume si riconferma una mente brillante, capace di concepire svolte spiazzanti per la storia, rivoltando il lettore come un calzino.
Passiamo ad un rapido sguardo sui personaggi. La compagnia che seguiamo è buffa e scalcagnata, nonostante attraversi situazioni drammatiche. Anche nei momenti più cupi a sdrammatizzare ci sono sempre Cricket e Lemon che danno vita a delle gag esilaranti. Cricket è una sorta di Grillo Parlante, acido, caustico, ironico, ma così tenero che non può non piacere. Lemon invece è un tornado di energia positiva, sempre con la battuta pronta. Eve invece è un classico esempio di strong female character: decisa, risoluta, combattiva, ma che ammette le proprie debolezze e i propri dubbi. Kristoff però, come è risaputo, ama far soffrire i propri lettori e dunque preparatevi a versare anche qualche lacrimuccia. Il che è un altro punto a favore per questo volume: la capacità di alternare, mescolare, miscelare in maniera perfetta le scene divertenti con quelle drammatiche, senza mai rendere la lettura pesante ma nemmeno superficiale.
Veniamo ai tasti dolenti. L'unica cosa che mi sento di segnalare è la costruzione di alcuni personaggi. Spesso li vediamo agire e deduciamo cosa stiano provando da come si comportano, tuttavia ho avuto la percezione che troppo poco spesso ci vengano descritte le loro emozioni e i loro sentimenti. Non sempre sappiamo cosa pensano, ma vediamo la loro interiorità direttamente agita. Questo ha fatto sì che io faticassi a empatizzare con la maggior parte di loro, percependoli sempre come "distanti". Inoltre alcuni sono molto stereotipati. Ho apprezzato che abbiano tutti caratteri molto differenti, ma ad estremizzarli così tanto si rischia di farli diventare delle macchiette.
Detto questo, continuo ad adorare lo stile di Kristoff, avvincente, scorrevole e pieno di colpi di scena. Per questo consiglio questo volume a chiunque ami questo tipo di narrazione. Continuerò sicuramente a leggere questa saga e spero di trovare nei prossimi volumi quella profondità emotiva che in questo primo volume è dedicata solo ad alcuni personaggi.
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Veni, vidi, Nici, e poi tinculano la bici.