“Qualcosa di nuovo”

Lucia e Maria, due donne intorno ai quaranta, amiche fin dagli anni del liceo, non potrebbero essere più diverse: la prima è rigorosa, esigente, priva di qualunque morbidezza o, come dice Maria, “gufa e spadona”; l’altra, invece, è un tipo positivo, vibrante, sognante, insicuro o, come afferma Lucia, “un po’ mignotta”. Difatti, risultano esattamente l’una l’opposto dell’altra nel rapportarsi con l’altro sesso: reduce da un matrimonio fallito, Lucia si dedica con impegno alla sua attività lavorativa ed artistica avendo elevato un muro tra sé e gli uomini; Maria, invece, colleziona avventure occasionali con uomini per lo più improbabili, al fine malcelato di incontrare qualcuno con cui trovare una stabile felicità sentimentale. Una mattina, dopo aver trascorso la notte precedente in discoteca, Maria si risveglia in casa con Luca, 19 anni, tipico giovane carico di ormoni, affamato di sesso e di esperienze di vita. La sua presenza, a causa di un equivoco, porta scompiglio nella vita di entrambe le amiche, che inizieranno persino a contenderselo.

Questa commedia di Cristina Comencini merita davvero un bell’applauso, non solo per non aver intessuto la storia sulle dinamiche, viste e riviste, della competizione femminile, ma anche per aver scritto la conclusione non secondo gli attuali e banali schemi del politicamente corretto e del rispetto della donna ad ogni costo. Inoltre, l’asse portante di questa piacevole e divertente pellicola è la reinvenzione delle identità che ne costituisce la struttura vera e propria: identità di genere, sia femminile, sia maschile, in una quotidianità basata sulla disgregazione della famiglia classica (acute a questo proposito le scelte registiche), sulla crisi economica e sull’inversione dei ruoli. La solidità del film deriva di certo dal fatto che sia stato tratto dall’omonima commedia teatrale, adattata per il grande schermo con la collaborazione alla sceneggiatura di Paola Cortellesi, una delle due protagoniste. Non a caso “Qualcosa di nuovo”, oltre ai sorrisi, offre molteplici spunti di meditazione, come il rispetto per le inclinazioni altrui, la maternità negata, l’amicizia femminile che alterna affetto a severità di giudizio reciproco, il desiderio di trovare un uomo forte e dolce, virile e sensibile, tonico e tenero, protettivo e cucciolo.

Cristina Comencini riesce a raccontare in maniera esauriente le contraddizioni del mondo femminile e, grazie al suo essere donna, arriva a trattare argomenti tabù con tranquillità e pacatezza. Micaela Ramazzotti è ancora una volta brava, ma Paola Cortellesi si manifesta nella sua grandezza. Da menzionare anche il giovane e bravo Eduardo Valdarnini, il cui Luca offre spunti di sorpresa, di simpatia e di tenerezza.

Consigliato a: chi apprezza il cinema italiano e la buona qualità cinematografica. Voto: 7.

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